L’impianto adottato da Rizziconi Energia è della tipologia a ciclo combinato. Questo tipo di impianto è composto da due turbine, a gas e a vapore e funziona grazie al riuso dei flussi caldi originati dalla combustione del gas naturale nella turbina a gas che, producendo vapore ad alta pressione, alimentano la seconda turbina a vapore. La scelta di un impianto a ciclo combinato deriva dai vantaggi che esso comporta: • basso impatto ambientale • diminuzione di combustibile utilizzato • rendimento energetico più elevato (56%) • riduzione dei costi • minore emissione di gas a effetto serra
La scelta della Piana di Gioia Tauro per la centrale di Rizziconi è stata dettata da un’attenta valutazione basata su fattori indicativi dal punto di vista sia tecnico sia logistico. Essa, infatti, è prossima alla rete elettrica e alla rete gas e non necessitava di opere di connessione. La presenza della centrale in questa zona inoltre agevola lo sviluppo economico del territorio, garantendo energia a prezzi più competitivi.
La scelta di una potenza di 760 MW suddivisi in due moduli da 380 MW è dovuta a una serie di vantaggi sia economici sia ambientali, quali la riduzione dei costi e la minimizzazione dell’impatto sul territorio e sull’ambiente.
La fonte di inquinamento della centrale sono i fumi della combustione dispersi in atmosfera attraverso due camini alti 50 metri e dotati di stazioni per l’analisi delle emissioni. In queste emissioni, gli unici inquinanti nocivi sono ossidi d’azoto (NOx) e il monossido di carbonio (CO), ma le emissioni sono inferiori a 30mg/Nm3 per NOx e 24 mg/Nm3 per CO, cioè al di sotto dei limiti imposti dalle leggi europee e dal Ministero della Sanità. Il rispetto di questi limiti è assicurato dal funzionamento delle moderne turbine a gas con funzionamento a secco.
La fonte di inquinamento della centrale sono i fumi della combustione dispersi in atmosfera attraverso due camini alti 50 metri e dotati di stazioni per l’analisi delle emissioni. In queste emissioni, gli unici inquinanti nocivi sono ossidi d’azoto (NOx) e il monossido di carbonio (CO), ma le emissioni sono inferiori a 30mg/Nm3 per NOx e 24 mg/Nm3 per CO, cioè al di sotto dei limiti imposti dalle leggi europee e dal Ministero della Sanità. Il rispetto di questi limiti è assicurato dal funzionamento delle moderne turbine a gas con funzionamento a secco.
Le concentrazioni inquinanti sul suolo sono una possibilità, ma notevolmente ridotta grazie ai camini alti 50 metri e la temperatura dei fumi di circa 100°C, che garantiscono un’efficace dispersione dei fumi nell’atmosfera. Inoltre, le concentrazioni di NOx sono inferiori ai limiti imposti dalle normative europee.
Le concentrazioni di inquinanti vengono misurate costantemente: i dati vengono registrati e trasmessi all’ARPACAL.
No, il funzionamento della centrale non implica alcuna alterazione del microclima locale, in quanto il raffreddamento della centrale avviene in aria in modo da evitare che nell’atmosfera ci fossero emissioni di vapore in quantità significative da modificare i livelli di umidirà umidità delle aree limitrofe. In aggiunta, la variazione della temperatura dell’aria ai confini della centrale non supera 0,1° C.
Il prelievo idrico è notevolmente ridotto in quanto la centrale è dotata di un sistema Zero Liquid Discharge che tratta tutti gli scarichi per consentire il recupero e il riutilizzo dell’acqua all’interno del ciclo produttivo; il sistema inoltre prevede una vasca per il recupero dell’acqua piovana.
La compatibilità ambientale del progetto viene valutata attraverso la Valutazione Impatto Ambientale (VIA) e i risultati vengono elaborati dalla Commissione VIA, composta dal Ministero dell’Ambiente, dal Ministero dei beni culturali e dalla Regione per poi essere resi pubblici. L’emissione di un decreto di compatibilità ambientale è condizione necessaria per le ulteriori fasi autorizzative che si svolgono attraverso conferenze dei servizi ai quali partecipano i Ministeri di: • Attività Produttive • Ambiente • Beni Culturali • Salute • Comunicazioni Oltre che: • Amministrazioni di Regioni • Provincia e Comuni coinvolti • Autorità di bacino • GRTN
Una commissione composta da Ministero dell'Ambiente, Ministero della Salute e CNR ha rilasciato un documento che attesta una quantità minima, considerata trascurabile, di emissioni di polveri sottili (PM10), smentendo così gli allarmismi sollevati da due ricercatori del CNR basati su un errore di assunzione su dati estratti da uno studio americano.
No, perché la tecnologia a ciclo combinato che utilizza Rizziconi Energia produce emissioni inferiori rispetto i limiti stabiliti dalla legge italiana e in linea con le normative europee.
No, perché le ricadute sul suolo dell’impianto di Rizziconi sono inferiori rispetto ai limiti previsti dalla normativa europea per la tutela ambientale degli ecosistemi e quindi non danneggiano la vegetazione. Anche dal punto di vista del microclima, la presenza dell’impianto non genera alcuna variazione nel suolo e nelle colture.
Il progetto della centrale di Rizziconi è stato oggetto di un lungo iter di analisi che ha coinvolto: • Enti Amministrativi Locali (Comuni, Provincia e Regione) • Ministeri (Ambiente; Attività Produttive, Beni Culturali, Salute) • Istituto Superiore della Sanità In modo particolare, è stata condotta una Valutazione di Impatto Ambientale, svolta da una commissione nominata dal Ministero dell’Ambiente, che ha ottenuto esito positivo in merito alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Inoltre, per garantire il rispetto dei vincoli ambientali imposti dalla legge, è stato installato un sistema di monitoraggio, attivo 24 ore su 24, per verificare le emissioni dei camini della centrale e un sistema di centraline per la misurazione delle concentrazioni di inquinanti presenti nell’atmosfera.